


ENERGUMENI :: ENERGUMENI :: DOPPIO LP IN VINILE :: SUSSIDIARIA / RIZOSFERA-NUKFM :: 2025 :: TRE LE EDIZIONI DISPONIBILI**
- EDIZIONE TRADIZIONALE IN DOPPIO VINILE** (SUSSIDIARIA)
- EDIZIONE LIMITATA DI 50 COPIE NUMERATE IN DOPPIO VINILE CON CD-R + BOOKLET 16 PAGINE** + STREAMING DIGITALE (RIZOSFERA-NUKFM)
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** il disco Energumeni esce il 28 aprile 2025; il pre-ordine parte dal 31 marzo 2025. Se l’ordine di acquisto è multiplo e prevede album o libri di altri artisti, la spedizione avverrà cumulativa non appena disponibile l’album Energumeni a partire dal 28 aprile 2025.
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PAGANI PADANI di Vittore Baroni
Diciamolo subito, per via di lontane parentele e antiche alleanze artistiche è mia colpa e merito di averli fatti incontrare fisicamente, i due barbuti energumeni, quindi a me toccano onere e onore di vergare qualche superflua riga introduttiva. Un commento non indispensabile, questo, perché già le nude tracce del doppio album esplicitano in modo più che eloquente le traiettorie sonore che qui ruspantemente convergono, tra umori free rock, coaguli weird jazz, paturnie no wave, invenzioni e glossolalie di songwriting liofilizzato istantaneo, nenie ieratiche di perdute civiltà exotiche e assortiti game piece senza regole. Il lamento del tenori-on prima del fischio di fine partita.
Introiettando esternazioni d’improvvisazione inquieta e indisciplinata, i due poliedrici emiliani, entrambi con quattro decenni di militanza musicale alle spalle – Marmo e le Forbici di Manitù da un lato, En Manque D’Autre, Acid Folk Alleanza, Groove Safari, Impresa Gottardo, ecc. ecc. dall’altro – sublimano a testa bassa energie e passioni, passando da calembour canterburiani tutti strappi e rattoppi su tela grezza a rissosi ritmi motorik e lugubri mugugni faustiani (quasi un lost album del krautrock più esoterico), la lezione chriscutleriana ben celata sotto l’affetto comune per gli Associates (da buoni figli degli ’80), fra illuminate congiunzioni astrali di stili e antigraziosi ghigni e sberleffi. Tracce di gnocco fritto sul Moog.
Nella casalinga sala prove, tra guardinghe tribù feline e silenti poiane in volo sui campi, come due folletti in un baccello via dalla pazza zolla Manitù e Taver accumulano filosofie cavernicole e paradossi procedurali (astrazioni travestite da canzoni, e viceversa). Non c’è antagonismo alcuno tra bella e brutta musica, casomai tra musica inutile e necessaria, fosse solo a lenire quel dolore di fondo, quel malessere accumulato negli eoni che tiene svegli la notte, come se affabulare facesse sentire più reali e atti a sostenere qualche malintesa causa, stretti tra tristi cattocomunisti e furbi turbocapitalisti. Corpi e cervelli indipendenti svezzati e attecchiti sulla piana padana col timore della piena del Po, fortificati da punture di zanzare elefante, scrutando cieli viola al crepuscolo in attesa di salvifici sequestratori alieni. Coi klingon facciamo klang.
In stato di agitazione autoindotto e intenzionalmente inconscio, i due come orchi buoni hanno programmaticamente deciso di perdersi tra sovrapposizioni e stratificazioni di aleatorie composizioni automatiche. Bruti pacificati e abbacinati dalla musa Euterpe, cocciutamente insofferenti dell’imperante Intelligenza Asinina, avanzano a tentoni nella fumàna che più non c’è, conquistati e soggiogati da quel groove mysterioso comparso serendipicamente tra di loro una notte, disposti a mettersi ancora e sempre in gioco come sciamani miscredenti sbraitando e tirando pugni ad altre dimensioni dello scibile. Smarrirsi ineluttabilmente tra i suoni, qui e ora, prima che (il più tardi possibile) giunga il momento di pighêr i tvaiô.
Energumeni
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The Associates
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